ASTA BATTUTA n. 19 - 13 NOVEMBRE 2024 - Lotto 246
NAPOLI - Carlo I d’Angiò, Re di Napoli 1266-1285. - Saluto d'oro.
NAPOLI
Carlo I d’Angiò, Re di Napoli 1266-1285. Saluto d'oro.
Au gr. 4,39
Dr. + KAROL'•DEI•GRA•IERL•M•SICILIE•REX. Stemma a cuore, bipartito di Gerusalemme e d'Angiò, sormontato da mezza luna e da due stelle. Rv. AVE• GRACIA•PLENA •DOMINVS• TECVM. L'annunciazione della Vergine; interposta, una pianta di giglio.
CNI 1; Pannuti Riccio 1; MIR 18; Fried. 808.

Raro. Splendido esemplare

Nel 1278 Carlo I d'Angiò scelse la raffigurazione dell'Annunciazione sul Saluto d'oro introducendo un’iconografia tra le più belle della monetazione medievale italiana. Per la realizzazione di questa moneta si servì delle maestranze della zecca di Brindisi, le stesse che - negli anni passati - erano state incaricate della coniazione dei non meno famosi Augustali di Federico II di Svevia. Il re stesso avrebbe esaminato personalmente le prime bozze di questo nuovo tipo monetario. Secondo le cronache dell’epoca, Carlo I d’Angiò fu fin da subito entusiasta del disegno preparatorio dell’artista di corte, Giovanni Fortino, del quale spesso non condivideva le scelte stilistiche. Il rovescio della moneta presenta l'Arcangelo Gabriele che appare alla Vergine e le comunica che ben presto avrà un figlio, Gesù Cristo, il Redentore. La scelta di tale scena è dovuta senza dubbio alla venerazione molto diffusa della Vergine Maria in epoca medievale, specialmente in quella gotica. Il re diede l’ordine di raffigurare la scena in modo tale che quando si girasse la moneta fosse sempre in piedi. Carlo fu così il primo a introdurre l'asse fisso nella monetazione occidentale.
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