NAPOLI
Carlo I d’Angiò, Re di Napoli 1266-1285. Saluto d'oro.
Au gr. 4,37
Dr. Stemma a cuore, bipartito di Gerusalemme e d'Angiò, sormontato da mezza luna e da due stelle. Rv. L'Annunciazione della Vergine; interposta, una pianta di giglio.
CNI 1; Pannuti-Riccio 1; MIR 18; Fried. 808.
Raro. Minime schiacciature. q. FDC
Nel 1278 Carlo I d'Angiò introdusse colla scelta della raffigurazione dell'Annunciazione sul Saluto d'oro un tipo monetario trai più belli della monetazione medievale italiana. Per attuare la coniazione di questa moneta si servì del personale della zecca di Brindisi, che aveva effettuato pure anni indietro la coniazione degli non meno famosi Augustali di Federico II di Svevia. Carlo I stesso avrebbe esaminato personalmente le prime bozze per questa nuova tipo monetario. Anche se di solito non fosse sempre dello stesso parere con Giovanni Fortino, artista di corte, questa volta il re fu proprio entusiasta del disegno presentato dall’ artista per la nuova moneta così almeno narrano le croniche d'epoca. Il rovescio della moneta raffigura l'Annunciazione: l'Arcangelo Gabriele appare alla Vergine e le comunica che ben presto avrà un figlio - Gesù Cristo, il Redentore. La scelta della scenadell'Annunciazione è dovuta senza dubbio alla venerazione molto diffusa della Vergine Maria in epoca medievale, specialmente in quella gotica. Proprio un atto rivoluzionario fu l'ordine del re che la scena dell'Annunciazione sulla moneta dovesse sempre mostrarsi in piedi quando si girasse la moneta. Carlo fu così il primo a introdurre l'asse fissa nella monetazione occidentale.