Cari lettori di Numismatica Ranieri, in questo articolo del nostro blog numismatico andremo a scoprire il vero ABC del collezionista ovvero la lista di nomi e termini che ogni esperto del settore o appassionato di collezionismo numismatico deve necessariamente conoscere.
Infatti, chiunque abbia già avuto occasione di scorrere le pagine di un libro di numismatica avrà notato la grande quantità di termini particolari che vengono usati. Poiché oggigiorno molti acquisti vengono effettuati tramite vendite postali (Aste e Listini), dove i compilatori usano in abbondanza questi termini, è ovvia importanza di averne ben chiaro il significato.
ABC del collezionista numismatico
Con diritto (abbreviato D/) viene indicato il lato più importante della moneta poiché qui, generalmente, vi è impresso il nome dell’autorità emittente e pertanto vi sarà raffigurato un busto (Duca - Imperatore -Pontefice) o uno stemma con la casata o l'emblema della Città.
Il termine rovescio (abbreviato R/ ) indica ovviamente l'altra «faccia» del la moneta, sulla quale potremo trovare veramente di tutto: divinità, animali, Stemmi, monumenti o altro ancora. Proprio in questa grande varietà risiede la fortuna del collezionista che ha la possibilità di sbizzarrirsi sulla tematica da seguire.
Il più piccolo dei tre lati di cui è composta una moneta è il taglio (abbreviato T/) o ghiera, da taluni confuso con il bordo (vedi).
Il taglio in sé non rivestirebbe grande interesse data la mancanza di ornamenti (generalmente è liscio o zigrinato) e le ridotte dimensioni (circa 2/3 mm) ma è qui che la maggior parte delle volte si annidano i piccoli e grandi difetti di una moneta: colpi, limature, tracce di montatura a gioiello possono talvolta non essere molto evidenti e, pertanto, è assai importante esaminare una moneta anche sotto questo aspetto onde evitare pentimenti successivi.
Il bordo è quella piccolissima cornice», leggermente in rilievo, nata con lo scopo di dar maggiore protezione dall' usura. Lo spazio esistente tra il busto, figura o ciò che è rappresentato sia al D/ che al R/ e la legenda o il bordo è chiamato campo.
Esergo (abbreviato es.). Cosi denomina quello spazio inferiore del campo, delimitato da una linea retta, che interrompe la legenda e all’interno del quale si possono trovare simboli. lettere, segni di zecca e, in epoca più recente, l'anno di emissione.
Da notare che gli esemplari appartenenti all'epoca romana repubblicana e imperiale ne sono sempre provvisti. Legenda (o Leggenda). Altro non è che l'insieme di parole, talvolta anche abbreviate, presenti sul lato della moneta. Quando questa è assente viene usato il termine di Anepigrafe.
Importanza del titolo in numismatica
Titolo. Da che mondo e mondo i metalli quali l'oro, l'argento ed il platino usati per coniare sono sempre stati mescolati ad altri metalli di facile reperibilità e basso costo (rame, ferro ecc.).
Per misurare la percentuale di metallo nobile presente in queste leghe viene usato il termine di titolo. espresso in migliaia di parti (70c). Quando troveremo quindi una indicazione del tipo «titolo 800» vorrà dire che la percentuale di metallo nobile presente è di 800 parti su mille.
Generalmente vengono usate le leghe di 800/900 millesimi ma esistono casi di leghe a basso contenuto di metallo nobile, usate in particolare nell'antichità.
Quando l'oro o l'argento sono presenti in forma minima o comunque inferiore a 500 millesimi, si usano rispettivamente le denominazioni Elettro e Mistura.
Pregi e difetti di una moneta: vocaboli da utilizzare
Esistono poi dei vocaboli nati per indicare pregi o difetti di una moneta:
- Appiccagnolo. Escrescenza di metallo saldato sul taglio al fine di trasformare l'oggetto in ciondolo.
- Patina. Ossido del metallo formarosi dal contatto con agenti chimici presenti nell'aria o nel terreno. Data l'importanza che essa rlveste sia sotto il profilo economico che. specialmente, sotto quello del fascino che una bella (e originale) patina è in grado di dare. torneremo al più presto ad approfondire questo interessante argomento.
- Foro di sospensione. Altra pratica fortunatamente caduta in disuso era quella di produrre un piccolo foro in corrispondenza del margine al line di usare la moneta come ciondolo. Le monete recavano Immagini votive (Santi, Madonne, Pontefici) ed una volta trasformate servivano da porta fortuna.
- Falso. Riproduzione di esemplare autentico. quasi selnpre fatto a scopo di lucro.
- Riconio. Termine «ambiguo» col quale a volte vengono indicati anche i falsi. A differenza di quest'ultimi, prodotti con sistemi diversi dall'originale, i riconi sono stati eseguiti con il conio originale ma in epoca posteriore
Stato di conservazione di una moneta: i vocaboli da conoscere
Anche gli stati di conservazione hanno i loro termini:
- Mediocre (abbrev. M) Moneta in cattivo stato di conservazione. di cui solo una piccolissima parte rimane leggibile o riconoscibile.
- Discreta (abbrev. D). Appena superiore al Mediocre, una moneta in simile conservazione è degna di essere collezionata solo se di grande rarità.
- Bella (abbrev. B). Sono già tante le monete che si possono acquistare in tale conservazione, nonostante non si possa certo definire ottimale. Notevoli sono le tracce di usura, colpi e graffi quasi certamente presenti ma i tratti essenziali sono riconoscibili e la legenda è in buona parte leggibile.
- Molto Bella (abbrev. MB). lngiustamente esclusa da molti collezionisti e da coloro che pubblicano cataloghi prezziari. un esemplare MB merita, di comparire in qualsiasi collezione.
- Bellissima (abbrev. BB). Una moneta che abbia circolato in buona misura ma non eccessiva, che non abbia difetti gravi e di conseguenza sia gradevole all'occhio del numismatico può definirsi bellissima. Conservazione praticamente ottimale per le antiche (greche in particolare), dove ben difficilmente sono reperibili migliori, è la base di molti collezionisti e anche dei cataloghi prezzari.
- Splendida (abbrev. SPL o Spl). Quando si riconoscono i segni di una lieve usura e solamente i dettagli più piccoli e delicati appaiono «appannati» allora una moneta può essere definita splendida. Raramente riscontrabile nella monetazione antica e, specialmente, in quella medioevale, è l'optimum per le moderne e contemporanee.
- Fior di conio (abbrev. FDC o Fdc). Siamo giunti alla massima conservazione possibile e da molti appassionati osannata ed ostentata. La moneta non ha minime tracce di usura, né tantomeno colpi o graffi; è, per farla breve, perfetta. E ovvio che solamente le monete contemporanee o al massimo quelle moderne possono essere cercate in simile conservazione.
- Fondi a specchio (abbrev. FS) Nonostante sia sempre riportata sotto la voce conservazioni, questa definizione indica una caratteristica della moneta. Quella cioè di avere i fondi (o campi) della moneta perfettamente lucidi a tal punto da potercisi specchiare.
Conclusioni
Sperando che questo articolo dedicato a scoprire l'abc del collezionista numismatico sia stato di vostro interesse, restiamo in attesa delle vostre opinioni.
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Alla prossima con le migliori news relative al mondo della numismatica.