milano - Durante Vittorio Emanuele III, 1900-1943. - Placca per radiatore per il RACI-Reale Automobile Club Italiano, periodo 1927-1930.
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CA154552 milano
Durante Vittorio Emanuele III, 1900-1943. Placca per radiatore per il RACI-Reale Automobile Club Italiano, periodo 1927-1930. Associazione Internationale degli Automobil-Club Riconosciuti A.I.A.C.R. opus O. Paccagnini.
Metallo Bianco con smalti gr. 140,82 mm 111,7
Realizzato in metallo smaltato, montato su supporto circolare a forma di ruota dentata, in lega di alluminio, per essere appunto applicato al radiatore delle autovetture. Al centro di questo badge del RACI Reale Automobile Club, è raffigurata una aquila con in petto lo scudo savoia dalla croce bianca su sfondo rosso, all’interno di una ruota dentata smaltata in color oro, su un rombo dallo sfondo bianco, e circondato ai quattro punti cardinali dalle lettere R A C I . Il tutto impreziosito da due nodi savoia ai lati superiori del rombo interno, e due fasci littori ai lati inferiori, in metallo dorato. L’intero stemma è sormontato dalla corona reale, in splendida lavorazione traforata con interno di smalto guilloché rosso. Sulla parte basse della ruota dentata in alluminio, troviamo incisa e smaltata di rosso la sigla AIACR , Associazione Italiana Automobili Clubs Regionali, ed ancora la specifica 8383.


Conservazione di difficile reperibilità, con smalti parzialmente integri: solo ai lati dell’aquila troviamo qualche imperfezioni.

Ai primi di novembre del 1898, Roberto Biscaretti di Ruffia, Michele Lanza e Cesare Goria Gatti stilarono una circolare indirizzata ai «simpatizzanti dell’automobilismo» piemontesi, invitandoli a riunirsi in un club e a partecipare alla riunione costitutiva indetta per il 19 dello stesso mese. Tale associazione venne effettivamente fondata a Torino il 6 dicembre 1898, da 19 sodali, con la denominazione sociale Automobile Club di Torino e con le seguenti cariche assegnate: Roberto Biscaretti di Ruffia, Presidente Cesare Goria Gatti, Vice presidente Emanuele Cacherano di Bricherasio, Economo Giovanni Agnelli, Segretario Michele Ceriana Mayneri, Tesoriere Carlo Racca, Cronometrista Gli altri soci fondatori furono Jules Blanc, Carlo Biscaretti di Ruffia, Pietro Bosio, Giovanni Battista Ceirano, Luigi Damevino, Pietro Gandolfo, Michele Lanza, Felice Leumann, Fortune Naveux, Edoardo Noyer, Salvatore Pugliese, Giuseppe Rotta, Luigi Storero. La sede del club era in corso Vinzaglio 25, nel centro storico di Torino. Lo scopo del club che più avanti si chiamerà RACI, era quello di raggruppare i proprietari di automobili , a quei tempi poco numerosi, e di rappresentarli nei confronti delle autorità ed inoltre, sin dall’inizio, quello di organizzare le prime competizioni automobilistiche, i primi raid, i raduni motoristici. La nascita dell’ACI come associazione nazionale avvenne nel 1905, dall’unione dell’Automobile Club di Torino e di alcuni altri club automobilistici locali; Torino continuò ad essere la sede principale, dove era nato il più antico dei sodalizi. L’espansione dell’associazione, inclusa quella dell’Automobile Club di Roma, rallentata dalla prima guerra mondiale, riprese al suo termine con l’apertura di varie sedi provinciali e raggiunse nel 1926 prima che divenisse RACI, la cifra di 50 sedi e quasi 10.000 soci. In quell’anno avvenne anche una modifica significativa con la trasformazione dell’originaria associazione in ente morale, ai sensi del R.D. 15 marzo 1927 n. 436 e la ridenominazione in Reale Automobile Club d’Italia (RACI), mantenuta in essere fino al 1946, quando con la nascita della Repubblica, venne confermata la qualifica di ente morale e si ebbe il ritorno al nome originale in uso alla nascita. Dal 1927 contestualmente all’istituzione dell’ente, venne affidata al RACI la gestione dell’appena costituito Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
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