ROMA
Innocenzo XII (Antonio Pignatelli), 1691-1700. Piastra 1692 a. II.
Ag gr. 31,87
Dr. INNOCEN▴ - ▴XII ▴PONT▴ M▴ A ▴II. Busto a d., con camauro, mozzetta e stola; sotto HAMERANVS. Rv. DEVS PACIS - CONTERET - SATANAM. L’Arcangelo Michele, in volo verso s., lancia una saetta contro Satana che sprofonda tra le fiamme, le pietre e le nubi; in esergo, stemma Farsetti.
CNI 25; Munt. 16; B. 2225.
Rara. Traccia di appiccagnolo. Buon BB
Allude alle trattative di pace per la guerra della Lega di Augusta, coalizione dell’Impero, della Spagna, dell’Olanda, della Svezia e di altri Stati minori tedeschi, stretta nel 1686 contro la Francia di Luigi XIV. La guerra che ne seguì fu poi detta “guerra della Grande Alleanza” per l’adesione alla Lega nel 1689 della Gran Bretagna e di altri Stati.
Il culto verso l’Arcangelo Michele deriva dall’Oriente, dove sembra essersi sovrapposto a quello di divinità pagane, e si diffuse in tutto l’Occidente attraverso le aree meridionali di influenza bizantina. La fortuna del Santo è legata in particolar modo ai Longobardi del Ducato di Benevento (i quali attribuirono all’intervento dell’Arcangelo la vittoria riportata sui Bizantini presso Manfredonia l’8 maggio del 663) e ai Carolingi, tanto da diventare il protettore della Francia. La sua figura è presente nei testi biblici dove il suo nome “Mi Kà el” significa “Chi ama Dio”. L’Arcangelo Michele è considerato il capo supremo degli angeli restati fedeli a Dio che scacciarono dal cielo gli angeli ribelli. Questa sua funzione di angelo guerriero e vendicatore continua nella tradizione cristiana: l’Arcangelo difende il popolo di Dio contro i nemci della fede e viene raffigurato armato, spesso nell’atto di trafiggere il drago che rappresenta il male.