REGNO D’ITALIA - Vittorio Emanuele III, 1900-1943. - 20 Centesimi 1918 liscio Roma, Esagono.
REGNO D’ITALIA
Vittorio Emanuele III, 1900-1943. 20 Centesimi 1918 liscio Roma, Esagono.
CuNi
Dr. Scudo sabaudo crociato sormontato da corona, fra due rami di alloro e quercia intrecciati. Rv. Esagono che contiene in quattro righe, valore, data e zeca, circondato da corona di alloro.
Pag. 850; Gig. 214.

SPL

Autore: A. Motti (diritto). Tali monete furono battute usando i tondelli del 1894-95, ritirati nel periodo dal 1909 al 1914. La necessità di riservare il nichelio e il rame all’industria degli armamenti aveva indotto a sospendere del tutto la coniazione della moneta da 20 centesimi della libertà librata e anche la coniazione delle monete in rame si era molto rarefatta, senza contare il fatto che il processo di inflazione innescato dalla guerra aveva reso praticamente inutili le piccole monete da 1 e 2 centesimi. Negli anni della prima guerra mondiale vi fu dunque una grave penuria di circolante minuto, alla quale gli esercizi commerciali risposero con iniziative proprie di coniazione di gettoni anche con finalità pubblicitarie, ma si trattava di palliativi che non incidevano più di tanto sul problema. Esso fu in parte risolto riesumando dai depositi della zecca le vecchie monete da 20 centesimi dei tempi di Umberto, ritirate dalla circolazione dopo l’emissione della moneta da 20 centesimi libertà librata. Esse furono sottoposte ad un processo di lavaggio e direttamente riconiate con impronte appositamente studiate dal Motti, al fine di rendere minime le tracce residue delle impornte sottostanti, che tuttavia non è difficile individuare, se si esamnano queste monete con l’ausilio di una lente di ingrandimento.
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