BOLOGNA - Clemente VII (Giulio de’Medici), 1523-1534. - Lira della carestia 1529.

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BOLOGNA - Clemente VII (Giulio de’Medici), 1523-1534. - Lira della carestia 1529.
ASTA BATTUTA n. 17 - 28 e 29 Ottobre 2022 - Lotto 349
BOLOGNA
Clemente VII (Giulio de’Medici), 1523-1534. Lira della carestia 1529.
Ag gr. 11,50
Dr. COGENTE INOPIA - REI FRVMENTARIE. Busto di San Petronio che regge la città con la d. e pastorale nella s. e, sotto, stemma della Città. Rv. EX COLLATO / AERE DE REBVS / SACRIS ET PRO / PHANIS IN EGENO / RVM SVBSIDIVM / MDXXIX / BONONIA. Iscrizione dispposta su sette righe tra cane accovacciato (simbolo dei Domenicani) con torcia e rosetta.
Ch. 283; Munt. 106 var. I (gabellone?); B. 876.

Rarissima. Riconio successivo. Bel BB

Ricorda la grande carestia verificatasi nel 1529 per la guerra tra Carlo V e Francesco I e la solidarietà dimostrata dai Domenicani che hilari animo, nonostante il Convento fosse indebitato di 1700 lire e le rendite non bastassero più per mantere i religiosi, per soccorrere i più bisognosi, fecero battere monete con il ricavato della vendita di alcuni immobili e terreni e con l’oro e l’argento ottenuti dalla fusione di arredi sacri. Per tale motivo venne inciso sopra la legenda del rovescio il loro simbolo parlante, il cane accovacciato, "domini canes" cani fedeli del Signore. Circa il valore del mezzo scudo da 4 giuli l’unico studioso a indicarne per primo l’esatto valore è stato Salvioni; è questa la prima lira bolognese e la prima moneta bolognese a recare la data (la data impressa sulle monete di Giovanni Bentivoglio è infatti quella della concessione del diploma imperiale che ne autorizzava l’emissione). Le lire fuorono uovamente coniate, sembra nel 1729, ricorrendo il II centenario della grande carestia, utilizzando nuovi conii; la maggioranza degli esemplari sarebbero postumi e non originali.
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