LIVORNO - Cosimo III de’Medici, Granduca di Toscana, 1670-1723. - Pezza della rosa 1703.

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LIVORNO - Cosimo III de’Medici, Granduca di Toscana, 1670-1723. - Pezza della rosa 1703.
LIVORNO
Cosimo III de’Medici, Granduca di Toscana, 1670-1723. Pezza della rosa 1703.
Ag gr. 23,96
Dr. COSMVS III D G - M DVX ETRVRIAE. Stemma mediceo in cartella sormontato da corona Granducale aperta con sei punte e giglio centrale; sotto, J703. Rv. GRATIA OBVIA - VLTIO QVAESITA. Cespuglio di rose fiorite intrecciate; sotto, LIBVRNI.
Galeotti XLVIII, 26; MIR 66/8; Dav. 1499.

Rara. Buon BB

Il motto al rv. fu introdotto per la prima volta su di una moneta da Ferdinando II l'8 maggio del 1665. La nuova moneta, detta "Pezza della Rosa" ed impropriamente conosciuta come "Livornina" perchè comparsa nell'epoca dell'emanazione delle "leggi livornine", ha inciso il motto: "GRATIA OBVIA - VLTIO QVAESITA". Tale motto, secondo le intenzioni dell'autore (Francesco Rondinelli, bibliotecario del Granduca), doveva esaltare la Casa Medicea, ricordando le generose concessioni ed i benefici che esse portarono a Livorno, ma, nel tentativo di racchiudere un così vasto concetto in poche parole, finì per non farsi intendere affatto. Ciò premesso, esaminiamo il motto stesso dividendolo in due parti: "Gratia obvia" e "vltio qvaesita". Il significato letterale della prima parte deve tradursi in "chiedere/richiedere", mentre la seconda parte può essere tradotta con "vendetta/punizione". Coodinando quindi tra loro queste due parti si deduce il concetto riferito alle immunità concesse dai Granduchi a Livorno: "(La Casa Medicea) è facile a concedere il perdono (anche se la colpa commessa) meriti/richieda una punizione".
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