VENEZIA - Francesco Molin Doge XCIX, 1646-1655. - Osella anno VII, 1652.

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VENEZIA - Francesco Molin Doge XCIX, 1646-1655. - Osella anno VII, 1652.
ASTA BATTUTA n. 4 - 26 e 27 Ottobre 2012 - Lotto 1643
VENEZIA
Francesco Molin Doge XCIX, 1646-1655. Osella anno VII, 1652.
Ag gr. 9,08
Dr. San Marco in trono, porge con la d. il vessillo al Doge genuflesso che lo riceve con entrambe le mani. Alle spalle del Santo, S. Antonio da Padova con un ramo di giglio nella mano d.; all'esergo, Z L S (Zan Antonio Semitecolo). Rv. HINC SPERANS NIL ERRANS Il popolo ebraico che attraversa il Mar Rosso; all'orizzonte, al di là degli uomini in marcia, una colonna di fuoco. In primo piano, a d., Mosè, genuflesso a s. in atto di preghiera, stringe un bastone e volge lo sguardo in alt
CNI 158; Paolucci 135.

Rara. Foro ott. Bordo sbeccato. q. BB

Questa osella celebra l’adozione di S. Antonio da Padova quale protettore della città di Venezia, avvenuta nel 1652. Al Dr. è rappresentato S. Antonio con un ramo di giglo nella mano destra a simboleggiare che : «Il culto di S. Antonio fiorirà in eterno a Venezia (florebit aeterno)". Al Rv. viene invece è rappresentato l’esodo del popolo ebraico per mano del Signore scampato alle persecuzioni degli egizi. Questa immagine richiama il difficile momento che la Repubblica vive e l’augurio che così come Iddio fu guida e protezione degli ebrei verso la terra promessa, così il Santo proteggerà i veneziani nella guerra in corso. Nonostante le vittorie riportate, la situazione a Candia rimaneva assai dificile. Il blocco veneziano ai Dardanelli era una spina nel fianco della flotta turca ma non poteva continuare per tutto l’anno, avendo le navi necessità di manutenzione e riparo durante l’inverno, mentre i turchi di Candia ricevevano rinforzi ed approvvigionamenti regolarmente. Questa osella nella leggenda fa riferimento alla guida sicura del Signore: «In hoc sperans - nil errans». Noi crediamo in questa guida ed in questo non possiamo andar errati.
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