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ANCONA - Prima Repubblica Romana, 1798-1799. - Scudo Tipo 1780 a. VI.
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ANCONA - Prima Repubblica Romana, 1798-1799. - Scudo Tipo 1780 a. VI.
ANCONA - Prima Repubblica Romana, 1798-1799. - Scudo Tipo 1780 a. VI.
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ASTA BATTUTA n. 4 - 26 e 27 Ottobre 2012
-
Lotto 8
ANCONA
Prima Repubblica Romana, 1798-1799.
Scudo Tipo 1780 a. VI.
Ag gr. 25,91
Dr. Stemma Braschi ovale semplice in cornice con due cornucopie ai lati e conchiglia. Rv. La Santa Chiesa velata, col capo raggiante, seduta di fronte su nubi. Nella mano destra tiene le chiavi e nella sinistra un piccolo tempio a cupola. Nel campo a sinistra A (Ancona). Sotto armetta di Monsignor Vai.
CNI 2; Munt. 20; ST 177 (R/3); Pagani in nota a pag. 262; Berman 3001; Gig. 1.
Rarissima.
q. BB
Il periodo compreso tra la nascita della Repubblica Romana e la caduta dell’impero napoleonico è ricco di avvenimenti per la cittàdorica. Ancona è merce di scambio all’Armistizio di Bologna 26 giugno 1796 e viene ceduta alla Francia che poi la occupa militarmente il 10 febbraio 1797. Ne viene istituito un governo provvisorio che dura una settimana appena. Il 17 febbraioinfatti si costituisce la Repubblica Anconetana, anch’essa di breve durata; il 28 febbraio viene annessa alla Repubblica Romanaed Ancona diventa il capoluogo del Dipartimento del Metauro. L’anno successivo deve capitolare al blocco navale e di terra delletruppe Austro Russe, l’assedio inizia il 18 maggio 1799 per compiersi il 10 novembre 1799. Dopo la breve restaurazione degliantichi poteri del biennio 1799-1800, nel 1801 è nuovamente occupata dai francesi. Costituitosi il Regno d’Italia, Ancona neviene a far parte nel 1808. Con la caduta del Regno, la città è difesa per due anni tra il 1813 ed il 1815 dalle truppenapoletane di Gioacchino Murat, ma ancora cambiò di mano al rientro di Papa Pio VII negli Stati Pontifici. Queste piastresono state coniate con i coni originali di Pio VI e modificati nello stile meno curato. Facilmente riconoscibili per il marchio dizecca A per la bassa lega di argento, titolo di 600 millesimi con forti tracce di zinco. I coni approntati dallo zecchiere romanoLuigi Severi erano giacenti presso la zecca di Ancona. Il Pagani non assegna alcuna numerazione a questa moneta, seppure siaper tipologia e storicamente di grande rilievo. E’ stata l’ultima moneta in argento coniata in questa zecca. Rappresenta in pieno lostato di confusione in cui verteva il paese in quei burrascosi anni, ove per far fronte alla necessità di pagare truppe francesi delGenerale Monnier non si era badato a battere moneta con i coni del governo deposto.
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