ROMA - Paolo II (Pietro Barbo), 1464-1471. - Medaglia 1466 opus E. Orfini.

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ROMA - Paolo II (Pietro Barbo), 1464-1471. - Medaglia 1466 opus E. Orfini.
ASTA BATTUTA n. 13 - 10 Novembre 2018 - Lotto 63
ROMA
Paolo II (Pietro Barbo), 1464-1471. Medaglia 1466 opus E. Orfini.
Æ dorato gr. 111,60 mm 79
Dr. SACRVM PUBLICVM APOSTOLICVM - CONCISTORIVM PAVLVS VENETIS PP II. Rappresentazione di un Concistoro pubblico tenuto da Paolo II con, in alto, la sua figura frontale seduta in trono al centro di due file di cardinali; sotto lo stesso, tre domenicani, m Rv. IVSTVS ES DOMINE ET RECTVM IVDICIVM TVVM MISERERE NOSTRI DO MISERERE NOSTRI. Scena del Giudizio Universale: Cristo entro mandorla di luce attorniato dagli angeli; sotto, l’Altare con il simbolo della Passione; ai lati, la Vergine e San Giovanni; sotto, i defunti richiamati in vita dal suono delle trombe degli angeli.
Bonanni VII, Lincon 1898; Hill 775; Patr. pag. 21; Modesti I, n. 95.

Rarissima. Originale con splendida doratura. Foro. SPL

Un capolavoro dell’Orfini, una delle più belle medaglie dell’intera serie Pontificia. La grandezza e le ricche raffigurazoni di questa medaglia fusa evidenziano la grande importanza che si volle attribuire all’avvenimento commemorato, e questo intento è ribadito anche dal fatto che di quest’opera ne furono coniate inizialmente tre monete in oro del valore di venti ducati l’una. Da questo se ne deduce che, originarimanete, fuorno incisi dei conii dai quali si ricavarono i tre esemplari in oro e da queste monete, per fusione, si ottennero alcune medaglie in bronzo e pochissime in argento. Una di queste tre monete in oro è oggi conservata presso il Kunsthistoriches Museum di Vienna (dal Modesti). La complessità delle scene rappresentate, in particolare la rappresentazione del Giudizio Universale, fa ritenere giusta la tesi del Bonanni (1699) che ricollega la medaglia al Concistoro del 23 Dicembre 1466, in cui fu sentenziata la scomunica di Giorgio di Podebrady, l’ussita Re di Boemia. L’Ussitismo fu un movimento riformatore religioso che nacque nel XIV secolo ed ebbe poi un’importanza determinante nella storia politica e religiosa della Boemia. Molte teorie di questo movimento erano in antitesi con quelle della Chiesa di Roma, e così conflitti e negoziazioni si protrassero per vari decenni. Con l’avvento al trono di Boemia di Giorgio di Pdebrady, l’ussitismo assunse posizioni ancora più distanti dal Cattolicesimo tanto che Pio II prima, e Paolo II poi furono costretti a prendere seri provvedimenti per arginare il diffondersi del movimento, fino ad arrivare alla scomunica per eresia dello stesso Re, sentenziata da Paolo II nel corso di un Concistoro pubblico tenutosi il 23 Dicembre 1466.
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