NAPOLI
Federico III d’Aragona, Re di Napoli, 1496-1501. Carlino.
Ag gr. 3,98
Dr. +FEDERICVS: DEI: G: R :SIC: HIER. Busto coronato a d. con lunghi capelli del re; dietro, lettera T. Rv. + °RECEDANT :VETERA°. Libro tra fiamme.
CNI p. 246, n. 23 var. (recedant invece di riecedant nella legenda del rv.) Pannuti Riccio 5; MIR 106.
Raro. Ritratto elegantissimo. SPL
Gelli 1928, pag. 422/423, n. 1507: “Per assicurare l’animo dei baroni a lui avversi, Federico assunse ad impresa un libro dei conti, legato con corregge e fibbie, come l’usavano dei banchieri, ponendovi per titolo l’anno 1495 in lettere romane. E figurando molte fiamme uscenti per i margini dei fogli, vi scrisse il motto del Rv. della moneta col fine di indicare il nobile intento dell’animo suo, che a tutti perdonava i falli commessi in quell’anno. Con ciò volle imitare gli Ateniesi, autori dello Statuto dell’Amnistia, ovvero oblio di tutto il passato.” Per Grieson-Travaini (1988, pag. 19) la scena allude alla politica seguita da Federico basata sulla cancellazione dei debiti alla Corona, ben rappresentata dal libro in fiamme, ossia dalle tasse regie in fiamme.
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