CARMAGNOLA
Ludovico II di Saluzzo, 1475-1504. Cavallotto.
Ag gr. 3,38
Dr. + ★ LVDOVICVS★ M★ SA - LVTIARVM (quattro stelle). Busto a s., corazzato, con berretto. Rv. ★S - ANCT (due stelle) CONSTANTIVS (quattro stelle). San Costanzo a cavallo verso s., con vessillo.
CNI pag. 63 n. 78 (dr.) pag. 64 n. 83 (rv.); Ravegnani Morosini 10; MIR 126.
Raro. Buon BB
«Cavallotto» è il nome di una moneta presente in molte zecche italiane: tale denominazione deriva dal cavallo o dal cavaliere che vi è impresso. Il cavallotto di Carmagnola valeva 3 grossi. I Saluzzo coniarono alcune monete nel XIV secolo a Chivasso e a Dogliani in forza di un diploma apocrifo dell'imperatore Federico Il, Lu
dovico Il, succeduto al padre Ludovico I, ottenne nel 1480 dall'imperatore Federico III nuova conferma dell'investitura del Marchesato ed aprì ufficialmente zecca a Carmagnola, in posizione comoda e sicura per chi volesse portarvi oro e argento, adottando il sistema monetario in uso negli stati dei Duchi di Savoia al di qua delle Alpi e nelle altre zecche del Piemonte basato sul corso della lira astese pari a 5 grossi. Ludovico II sposò nel 1481 Giovanna, figlia del marchese Guglielmo I Paleologo, e nel 1492 in seconde nozze Margherita di Foix. Principe colto e liberale, appoggiò artisti e letterati, progettò ed avviò il traforo del Monviso, a ciò indotto dal suo orientamento politico che lo portò a tenere fede all'alleanza francese appoggiando Carlo VIII nella sua calata in Italia e Ludovico XII nel suo insediamento a Milano.
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