TORINO
Roberto D’azeglio (politico), 1790-1862. Lotto di due medaglie 1848 opus G. Ferraris.
Æ gr. 148,77 totali mm 51,7
Dr. ROBERTO - D’AZEGLIO. Busto a s., G FERRARIS F. Rv. PROPUGNATORE / DELL’EMANCIPAZIONE ISRAELITICA / 1848 / GL’ISRAELITI SUBALPINI / AMMIRATORI. Iscrizione disposta su sei righe.
In astuccio, meraviglioso, dell’epoca. FDC
Dopo l’emancipazione degli ebrei d’Italia, nel corso di poco più di un secolo, dal 1848 al 1957, sono state coniate dodici medaglie di interesse ebraico in onore di spiccate personalità, in occasione di determinati avvenimenti o per altre circostanze.
Carlo Alberto di Savoia Carignano promulgò il decreto col quali si stabiliva che gli israeliti regnicoli godranno, dalla data del presenti, di tutti i diritti civili e della facoltà di conseguire i gradi accademici il 29 Marzo 1848 dal Quartier Generale in Voghera sei giorni dopo l’inizio della guerra contro l’Austria e 25 giorni dopo la promulgazione dello Statuto Albertino, che, con grande delusione degli ebrei del piemonte, non comprendeva la sospirata emancipazione, per ottenre la quale si erano attivamente adoperati fin dal 1845. Centottanta ebrei piemontesi si erano arruolati nell’esercito sardo ed è ben possibile che il loro gesto abbia contribuito a decidere il Re, sul quale si esercitavano le pressioni dei liberali in senso favorevole all’emancipazione e quelle del Clero piemontese in senso ostile.
Forse il più attivo fra i non ebrei che sostennero la causa dell’emancipazione fu il Marchese Roberto D’Azeglio il quale presentò a Carlo Alberto una richiesta in favore della concezione dei diritti civili agli ebrei firmata da Cavour, da Cesare Balbo, dal Conte Pellion di Persano e altre personalità del periodo storico.
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